Nel parco del Château Noir Cézanne ha 60 anni quando dipinge questa tela, nel 1899. La sua vita è cambiata. I suo genitori sono morti, ha venduto la tenuta di famiglia del Jas de Bouffan. I suoi amici non sono più gli stessi. Rotti i rapporti con Zola dal 1886, si allontana anche dal suo grande amico Pissarro. Frequenta ormai giovani pittori che sono anche ferventi ammiratori. Sopraggiungendo il successo, Cézanne espone sempre di più le sue tele. La critica, un tempo unanimemente ostile, sfuma le sue posizioni. Anche la sua pittura è in una fase di cambiamento. I suoi temi prediletti sono sempre gli stessi: rocce, case, alberi e paesaggi provenzali. Abbandona le marine dell’Estaque per ritirarsi nell’entroterra di Aix. Preferisce ormai paesaggi meno sereni e si innamora di luoghi abbandonati, come “La Casa in rovina” che dipinge intorno al 1896, o l’inquietante “Château Noir”. Questa eccentrica dimora, situata su un’altura a cinque chilometri da Aix-en-Provence, lo affascina, e sarà soggetto di parecchie delle sue tele. Lo stile del pittore si trasforma. Sempre meno classico, diventa barocco, a volte tragico. Le case, come lo “Château Noir”, assomigliano a dolenti visi umani. Gli alberi prendono vita, i loro tronchi sottili si agitano in tutte le direzioni, simili a fantasmi. Le sue tele non sono mai state così vicine a quelle del periodo romantico della sua giovinezza.